“It’s Wonderful Life” squarcio temporale per ricordarsi che viviamo in una comunità

It’s Wonderful Life come squarcio temporale per quello che potremmo essere
Volersi Bene … il Natale per ricordarsi che viviamo in una comunità

di Paolo Cavaleri

CINETICA – Mai capito e mai capirò perché alcune persone odiano il Natale.
In fondo è un periodo dove si sta con le persone a cui dovremmo tenere di più, quelle a cui forse ci piacerebbe regalare la cosa più preziosa della nostra vita: il tempo. Col passare degli anni si assottiglia quella pura e fanciullina voglia di voler parlare con gli altri, tanto che a un certo punto, soprattutto nel mondo degli adulti, aleggia una considerazione che si fa sempre più presente nei nostri pensieri:
prima volevamo passare il Natale con le persone più care, poi solo con alcune, e dopo ci chiediamo se queste vogliano realmente passare delle ore con noi … e forse ci sono persone che arrivano a stare da sole a Natale.
Beh carissimi lettori, che dire, per queste feste ho voluto riesumare un grande classico del cinema mondiale, perché sapete come si dice, quando non si riesce ad andare avanti magari dobbiamo voltarci indietro e riconsiderare delle cose … un occhio di riguardo ai rapporti umani dunque, ma sotto la grande massima che caratterizza il genere umano nella sua compassione e grandezza: Il Volersi Bene.

Si, è necessario voler bene a noi stessi e agli altri, almeno quando ci è possibile, perché a questo pazzo mondo, non sappiamo mai quando potrebbero venir meno le comodità, le opportunità o l’entusiasmo per coglierne di nuove … imprevisti, guai e difficoltà possano aspettarci dietro l’angolo, ma talvolta le risposte vengono direttamente da chi ci sta accanto.

La Vita è Meravigliosa (1946)

Parecchie persone chiedono aiuto per un certo George Bailey”

LA VITA E’ MERAVIGLIOSA

George Bailey è un giovane americano cresciuto a Bedford Falls. Qui vive col padre, la madre, suo fratello minore Harry e lo zio. Idealista e sognante, desidera ardentemente una vita ricolma di avventure in tutto il mondo per poi tornare dove è nato e creare benessere con una migliore prospettiva di vita ai suoi concittadini.
Tuttavia, nonostante il giovane uomo abbia grandi motivazioni, sembra optare per una tremenda decisione: il suicidio. George ha una grande famiglia e guida una piccola cooperativa di successo, ma il suo ultimo comportamento, causato da un evento, in questa tranquilla cittadina che negli anni ha contribuito a costruire, sembra causare un’insolita richiesta di protezione tramite preghiere di persone a lui care tanto da incuriosire Dio e i Santi in Paradiso. Per non fargli buttare via la vita, viene incaricato un angelo protettore che possa curare le dinamiche scatenanti del dolore.

Un angelo per un buon uomo

Clarence viene scelto da San Giuseppe per salvare la vita di George, ma per far questo egli deve conoscere il soggetto in questione, così, parte un curioso e suggestivo excursus per comprendere che cosa anima l’uomo a morire dopo una vita piena di amore.

George bambino … George ragazzo

Clarence, osservando il suo protetto, vede che da bambino George ha salvato dal lago ghiacciato il fratello minore Harry, e che, essendo responsabile fin da giovane età, ha evitato a un farmacista per cui lavorava di avvelenare per errore un cliente.
Difende il padre, uomo assai onesto e premuroso, dalle continue denigrazioni dell’uomo più ricco della città, il Signor Potter, e, invero, nel tempo rinuncia prima al suo sogno di girare il mondo per prendere le redini della società di famiglia e salvarla da questo energumeno, poi metterà da parte la sua aspirazione di intraprendere il percorso universitario per far studiare il fratello minore che, dopo anni, riceverà una medaglia al valore ai meriti di guerra per aver salvato vite umane.

Un uomo … una comunità

Innamorato da sempre della giovane Mary, al ritorno di lei dopo diverso tempo, vanno a vivere in una vecchia casa coronando il loro sogno di stare insieme. Ereditata la cooperativa di prestito dal padre, George nel tempo si è guadagnato la fiducia della collettività, togliendo così dalle grinfie dello speculatore Potter semplici uomini e donne che come unico desiderio avevano quello di avere una casa.
Non solo porta avanti il retaggio della sua famiglia ma crea una zona abitata all’interno della cittadina in modo tale che tutti possano essere al sicuro.

Probabili Imprevisti

Rimasto negli anni a Bedford Falls, George vede l’emancipazione di amici, colleghi e parenti.
Tutto questo lo riporta a quando da giovane desiderava tutt’altra vita ma che ora ha preso un’altra piega per aver anteposto il bene altrui al proprio. Egli, comunque di animo nobile, apprezza, gode e vive i suoi momenti per la famiglia e i figli, fino a che un giorno, suo zio e socio in affari smarrisce ottomila dollari destinati al saldamento di una scadenza per evitare la banca rotta.
Dunque Clarence, compresa l’afflizione umana, scende sul piano fisico per salvare George e, ascoltando la sua disperazione, esaudisce temporaneamente un suo desiderio:

Vorrei non esser mai esistito … sarebbero stati tutti meglio se io non fossi mai nato

Così, senza speranza e mai così lontano dal suo vero io, Bailey guarda uno squarcio di realtà offerta dai piani alti, e se fino a quel momento non s’era mai chiesto cosa fosse l’indifferenza sarà costretto a ricredersi.


Guarda Osserva Comprendi

It’s A Wonderful Life” è una pietra miliare del cinema americano del 1946 per la regia di Frank Capra.
I protagonisti James Stewart e Donna Reed offrono una commedia favolistica ambientata nel periodo natalizio degli anni ’40 che è entrata nella classifica dei film definiti intramontabili nella storia del cinema.
Pellicola candidata a cinque premi Oscar, ha ricevuto più riconoscimenti nel tempo, rispetto ai primi anni in cui uscì nelle sale della grande distribuzione.

Il Volersi bene è centrale nelle dinamiche di vita di quasi ogni protagonista, e nella semplicità dei loro gesti e purezza delle loro intenzioni si rivela un forte senso di amore filantropico che dovrebbe sempre esser presente nei rapporti umani di qualsiasi comunità civile.

George rappresenta il tipico personaggio armato di ottimi propositi che, scontrandosi con una realtà illusoria per le proprie aspettative, vede minati continuamente i progetti e messa alla prova la sua moralità.
In definitiva, sia lui che Mary, come altri nel corso degli eventi, sono toccati dalle conseguenze del proprio agire guidato dal desiderio che l’altro stia bene e non ostacolato e/o usato dal prossimo … Clarence è il suo angelo protettore proprio come il suo protetto guarda alla salvaguardia delle anime nella sua città:

– “ La vita di un uomo è legata a tante altre, e quando quest’uomo non esiste lascia un vuoto ”-

Il protagonista percepisce l’altro come una parte di sé stesso in quanto ne condivide i problemi.
Il suo problema si ripercuote sulla comunità e solo il voler bene può far trovare soluzioni plausibili che vanno oltre le iniziali comprensibili paure, è la sua continua valutazione delle cose spinta dal senso del destino comune che lo spinge ad affermarsi e sacrificarsi allo stesso tempo per e con gli altri.

Egli è concausa di tutte le vite e queste le può comprendere solo quando vivrà la sua appieno con l’amata famiglia … altra amplificazione delle sue iniziali intenzioni.

Buona visione

La forza del messaggio di questo film è dimostrata nella sequenza finale, dove in un piacevole ritorno al presente egli ritrova quello per cui ha vissuto, un vissuto accompagnato dalla lente della morale comportamentale.
Forse siamo abituati a credere che queste storie siano frutto di fantasie, ma in realtà ho sempre pensato che anche se di fantasie si tratta, son sempre dentro la mente di noi uomini che ogni giorno viviamo e costruiamo la realtà … perché non viverla al meglio? Perché non concederla a tutti se tutti vogliamo qualcosa di diverso? Perché non provare a volersi bene nel profondo e poi mostrarlo anche all’esterno … potrebbe funzionare, in fondo basterebbe pensare a cosa sarebbe successo se non fossimo mai nati e forse ci accorgeremmo di aver tolto qualcosa di bello a questo mondo.

Il profondo sentimento che muove l’agire del padre di famiglia, in cui si rivede anche il protagonista, è il punto cardine di questo messaggio … una nobiltà talmente semplice da riqualificare la stessa vita dei suoi concittadini:

è desiderio di ogni uomo avere un tetto e un focolare, noi lo aiutiamo a ottenere questo col nostro misero ufficio ” –

Credo valga la pena tentare e riprovare, sbagliare per correggere e ricominciare per andare avanti, perché immaginare quello che non c’è non serve … cominciamo col volerci bene e voler bene all’altro, poi il resto si vedrà.


Buon Natale!

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